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E-mail Marketing, 5 pillole per evitare il mal di testa da risultati

Sono tantissimi i software in commercio per fare e-mail marketing.

Programmi che agevolano il lavoro di invio delle email (le newsletter) perchè offrono vari servizi (con varie differenze e vari costi ovviamente), come per esempio:

Ci sarebbero tante altre opzioni ed elementi da considerare nella scelta di un software per l’invio delle newsletter e per fare email marketing sia che si scelga per software in commercio sia che l’azienda preferisca farsi sviluppare un programma custom, ma non si tratta in questa occasione di indicare il migliore software per l’e-mail marketing (per ora ci limitiamo a segnalarne due: MailChimp e MailUP, probabilmente perchè su ognuno dei più conosciuti (e anche di quelli meno conosciuti) si potrebbe aprire un dibattito infinito sui perchè della scelta e della non scelta.

L’importante è individuare il software migliore per una “specifica e determinata” esigenze.

Magari ne recensiremo, di software per l’e-mail marketing, in futuro, per il momento preferiamo dare alcuni consigli utili e pratici per una corretta gestione dell’email marketing:

  1. Le ore migliori a cui mandare una e-mail: è la classica domanda che ci viene posta e che ci poniamo anche noi? A che ora la mandiamo la newsletter? Ci sono on-line una serie di ricerche e di dati contrastanti tra di loro. Per la nostra esperienza evitare le prime ore della giornata (soprattutto del lunedì) per non trovarsi tra le tante e-mail arrivate nel week end che possono invadere la posta elettronica dei riceventi. E’ importante sperimentare su questo aspetto, tenere d’occhio i dati di apertura delle mail e di conversione (che un buon software deve fornire) così da individuare il momento migliore in cui spedire.
  2. L’oggetto: è spesso la chiave che fa decidere se aprire o no una e-mail. Deve essere accattivante ma non troppo promozionale da sembrare eccessivo ed essere classificato (se non lo ha già fatto il sistema di posta) tra lo spam o le “solite offerte”. Pensiamo sempre dalla parte dell’utente. Voi l’aprireste una e-mail con questo oggetto? C’è chi consiglia di terminare l’oggetto con una domanda, la cui risposta esplicita la si avrà aprendo la e-mail. Ma anche il mittente…  evitate per favore di far partire le mail da: no-reply@nomedelsito.it, ma anche da mail generiche e abusate e che “puzzano di spam” come: info@nomedelsito.it
  3. La rete non dimentica: attenzione a campagne precedenti eccessivamente altisonanti o dal contenuto equivoco o fuorviante possono essere ancora presenti in rete quando il potenziale cliente, ricevuta la nostra e-mail vorrà saperne di più sul mittente (noi)
  4. I principali alleati dell’e-mail marketing sono il mobile e soprattutto il social. Realizzare una campagna di e-mail marketing significa pensare a quanti apriranno la e-mail da uno smartphone o da un tablet e quindi attenzione alla tecnologia e al formato utilizzato. Per quanto riguarda i social se la e-mail approda su Facebook o Twitter siamo riusciti a creare una condivisione che può moltiplicare i risultati.
  5. Usare gli strumenti tecnologici giusti per inviare le email: ancora oggi incontriamo aziende che utilizzano Outlook per inviare la loro comunicazione settimanale ai clienti (oppure Gmail) che spesso sono anche oltre il migliaio. E’ un errore, non deve essere fatto. Servono software specifici che evitano il rischio di essere inseriti nelle black list dello spam, per evitare i blocchi del sistema ed ottenere risultati dalle proprie liste.

E’ anche utile pensare a come “automatizzare” i processi di invio delle email così da massimizzare i risultati, ecco un approfondimento con alcuni consigli su: E-mail e marketing automation alcuni spunti per un e-commerce

Di questo e di altro parleremo anche nei nostri corsi, che presto partiranno a Firenze! 🙂

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