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E-commerce in Italia: un dato in contro-tendenza su cui riflettere

E-commerce e Italia: un rapporto di amore-odio?

Passato ormai quasi un mese del black-friday, in cui tutti i media generalisti hanno scoperto e commentato il fenomeno delle vendite on-line in Italia, legandolo alla situazione dei dipendenti Amazon che operano nel nostro paese, il periodo natalizio è il più adatto per tenere ancora “accesa” la “spia”.

Negozianti che si lamentano del calo delle vendite, movimenti di opinione che, facendo leva sul senso di colpa “compri on-line = affossi un negozio”, spingono ad un ritorno al commercio tradizionale, Amazon che si accorda col fisco italiano, ecc., la campagna elettorale che affronterà anche la web-tax, questo è quanto sembra stia accadendo nel mondo dell’e-commerce italiano, almeno per i media generalisti.

Ma com’è lo stato di salute dell’e-commerce in Italia?

Un’azienda che non riesce a rendere produttivo il proprio canale di vendita on-line sta sbagliando strategia oppure sta cercando di operare in un mercato che economicamente non produce risultati?

Funziona solo Amazon? Funzionano solo le grandi aziende? Domande legittime perchè, in un mercato in cui il fatturato è concentrato su pochi operatori, i dati macroeconomici possono essere “ingannevoli” per la PMI che decida di affacciarsi al mondo dell’e-commerce.

Lo scorso 14 dicembre è stato pubblicato un rapporto Eurostat “E-commerce in EU enterprises:1 in 6 EU businesses sold on the web in 2016” che affronta la questione con i freddi numeri delle statistiche.

Cosa emerge in questo rapporto? Innanzitutto una precisazione metodologica: i risultati riguardano solo le imprese con almeno 10 dipendenti. Ecco alcuni dati significativi su cui riflettere:

  1. la media delle aziende europee (con oltre 10 dipendenti) che hanno venduto on-line è del 16% (Italia al 24° posto con il 10%)
  2. il 77% delle aziende italiane (con oltre 10 dipendenti) ha un sito web (media Europea 77%). Resta la curiosità di conoscere quel 23% di aziende (quasi 1/4) che nel 2017 sono ancora senza un proprio sito internet

Ma qual’è il dato su cui riflettere di questa analisi statistica della Comunità Europea?

Il numero di aziende italiane che vendono on-line è del 16% ed è lo stesso del 2014, cresciuto di “poco” rispetto al 12% del 2012. Se quindi il fatturato e-commerce continua a crescere a ritmi del 23-24% annuo (fonte Sole 24 Ore) questa crescita sta “arricchendo” gli operatori già radicati oppure è dovuto all’ingresso di nuovi competitor?

Una PMI italiana che si affaccia per la prima volta nel mondo e-commerce trova un mercato “aperto” o rischia di scontrarsi con un mercato che cresce nei numeri ma non nel numero di soggetti che vendono in modo produttivo?

Per dirla “fuori dai denti”…. ma nell’e-commerce ci si può guadagnare se non ti chiami Amazon?

Fonti:
rapporto Eurostat “E-commerce in EU enterprises:1 in 6 EU businesses sold on the web in 2016”
Articolo de “Il sole 24 ore

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